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STORIE STRAORDINARIE

La dolce vita

L’uomo che ha trasformato una pasticceria di provincia in una multinazionale con 35.000 dipendenti

30/3/2023 8:00
LA PRIMA STORIA BELLA...
...che vi racconto inizia nel 1942. Michele Ferrero ha 17 anni, pochi soldi e tanta voglia di affermarsi, e inizia a lavorare nel laboratorio di pasticceria del padre, ad Alba. Quattro anni dopo in un’Italia ridotta in macerie dalla guerra la trasformerà in azienda. Dal 2008 fino alla scomparsa l'ex pasticcere è stato indicato dalla rivista Forbes come “l’uomo più ricco d’Italia”. Oggi la Ferrero è una holding del settore dolciario con 20 stabilimenti e 9 aziende agricole in 53 Paesi, e un fatturato annuo di oltre 11 miliardi di euro.
Il primo laboratorio di pasticceria Ferrero ad Alba
“Il segreto del mio successo? Pensare diverso dagli altri, avere fede, tenere duro e mettere ogni giorno al centro la Valeria». Ovvero il nome con cui era solito indicare la mamma che fa la spesa, la nonna, la zia, insomma la “casalinga di Voghera” che decide ogni giorno cosa si compra. “Pensare diverso dagli altri” è il suo mantra, e lo recita così bene che si inventa dal niente robetta tipo la Nutella, i Mon Cherì, i Rocher, gli ovetti Kinder, l’EstaThè, i Pocket Coffee. Ogni prodotto, un’intuizione, e una storia.
«Quello che amo di più – racconta in una vecchia intervista - è la Nutella, ma il Mon Chéri è quello che mi emoziona ricordare. Era l’inizio degli anni Cinquanta e andammo in Germania. Il Paese era ancora pieno di macerie, triste, depresso, e gli italiani erano visti malissimo. Convincerli a comprare qualcosa da noi era una missione quasi impossibile. La mia idea era di vendere cioccolatini in pezzo singolo. Volevo qualcosa che risollevasse il morale, che addolcisse ogni giorno la vita dei tedeschi: c’era il cioccolato, la ciliegia e c’era il liquore che scaldava in quell’epoca fredda. Pensai a una carta elegante, lussuosa, di un rosso fiammante, che desse l’idea di una piccola festa ad un prezzo accessibile a tutti. Poi tanta pubblicità, e concorsi con in palio una Topolino rossa e dei diamanti. Fu un successo travolgente. E pensare che la fabbrica era in una serie di bunker bombardati…». 
Ma l’intuizione più pazza è un’altra. Arriva una ventina di anni dopo, in Italia. «Pensai all’uovo di cioccolato: perché, mi chiesi, si deve mangiare solo una volta all’anno, a Pasqua? Però per tutti i giorni ci voleva qualcosa di più piccolo, che si potesse comprare a poco prezzo; ma il tipo di esperienza doveva rimanere lo stesso; e sì, ci voleva anche la sorpresa, ma in miniatura. Pensai alla Valeria mamma, che così poteva premiare il suo bambino che aveva preso un bel voto a scuola, alla Valeria nonna o zia che riuscivano così a strappare un bacio al nipotino. Ma troppo cioccolato poteva preoccupare le mamme, allora pensai a “più latte e meno cacao”: quale miglior sensazione per una mamma di dare più latte al suo bambino? Ordinai 20 macchine per produrre ovetti; in azienda pensarono di aver capito male o che fossi diventato matto e non fecero partire l’ordine, dovetti intervenire di persona. Tutti dicevano che sarebbe stato un flop, che le uova si vendono solo a Pasqua. Dissi: “Da domani sarà Pasqua tutti i giorni”». Così nacque l’ovetto più amato dai bambini e tutta la linea di prodotti Kinder Ferrero. Che oggi rappresenta circa il 50% del fatturato dell’azienda.
«Ecco cosa significa fare diverso da tutti gli altri - racconta ancora Ferrero - . Tutti facevano il cioccolato solido e io l’ho fatto cremoso ed è nata la Nutella; tutti facevano le scatole di cioccolatini e noi cominciammo a venderli uno per uno, ma incartati da festa; tutti pensavano che noi italiani non potessimo andare in Germania a vendere cioccolato e oggi quello è il nostro primo mercato; tutti facevano l’uovo per Pasqua e io ho pensato che si potesse fare l’ovetto piccolo per tutti i giorni; tutti volevano il cioccolato scuro e io ho detto che c’era più latte e meno cacao; tutti pensavano che il tè potesse essere solo quello con la bustina e caldo e io l’ho fatto freddo e senza bustina».  
Michele Ferrero, Cavaliere del lavoro dal 1971, se ne è andato a quasi 90 anni il 14 febbraio del 2015. Era il giorno di San Valentino, il più dolce dell’anno. E non poteva che essere così.
(Luciano Donzella)
(La storia è tratta dal libro “Storie straordinarie”, Florence art edizioni 2021). https://florenceartedizioni.com/evidenza/376-storie-straordinarie.html

LINK 
Per approfondire la storia ecco i link a Wikipedia, ai video di YouTube e ai libri sulla vicenda. 

https://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Ferrero

https://www.amazon.it/Mondo-Nutella-50-anni-innovazione/dp/8817071676/ref=asc_df_8817071676/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=194937908534&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=11249279174963767634&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=1008372&hvtargid=pla-93567499260&psc=1

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